Elba isola di poeti e narratori

Elba isola di poeti e narratori è un'antologia, ma non un' antologia critica perché non sono una critica, né desidero esserlo. E' il percorso di una lettrice che ha con la parola scritta un rapporto emotivo, empatico, emozionale e non intellettuale, che tenterà di dare uno sguardo sugli scrittori elbani e sull’Elba nella letteratura.

venerdì 10 maggio 2013

La mia isola di Carlo Laurenzi


Carlo Laurenzi tra l’editore e scrittore Neri Pozza e lo scrittore Manlio Cancogni nel 1957



LA MIA ISOLA 

Elbano, sono consapevole di dovere anche o soprattutto all'insularità i miei limiti, il mio modo di soffrire la vita, la tendenza solipsistica a negare il peso oggettivo della realtà, la vocazione a una contemplativa pigrizia. L'insularità condiziona; o è una forma mentis? Tutte le isole, specie le piccole, hanno molti aspetti comuni; a ciascun isolano, però, la propria isola sembra la sola. Ho trascorso all'Elba gli anni brevi che paiono eterni, l'infanzia e l'adolescenza: da bambino, per me, quell'isola si identificava col mondo, aboliva il mondo. Poi, ovviamente, mi si vennero svelando le sue connotazioni frastagliate; ma la toscanità dell'isola - la connotazione fondamentale - non mi si manifestò né mi persuase per prima. Se oziavo nel porto, da ragazzo, le sensazioni e gli incontri  evocavano Genova e l'Inghilterra. La presenza degli ultimi brigantini parlava dell'arcipelago. Oltre le acque dei porti c'era il mare misterioso, gremito di pesci come in Omero: a questa concezione assoluta di insularità marinaresca è rimasta fedele la poesia del mio amico Brignetti. E c'era l'entroterra, il massiccio boscoso del versante occidentale, povero di sentieri. Più tardi lo apparentai alle colline della Maremma; a lungo era stato Finisterre, luogo di favola, che non ammetteva confronto.


La Corsica - un mito visibile - era più prossima dell'Italia alla fiducia del cuore. Infine la toscanità emerse. Una indimenticabile gita scolastica a Firenze, l'anno della prima liceo costituì la data più importante del tirocinio: intuii molte cose che in seguito mi adoperai a verificare. In sintesi, questo: proprio per la sua lealtà di marca di confine, di lembo al di là del mare, l'Elba era una Toscana profonda. Attento, ascoltai la gente parlare, e constatai che certe locuzioni resistevano identiche solo nei villaggi dell'isola e nel contado fiorentino. L'architettura della vecchia Portoferraio era militare e medicea. L'impronta napoleonica, magnificata dal fascismo, non scalfiva la solidità lorenese. Capii (e mi intenerì) come nella mia famiglia sussistessero nostalgie granducali; il mio nonno aveva detto no al Plebiscito. La Toscana mi assorbì,  giusta patria. Più tardi l'avrei percorsa campo per campo, pieve per pieve. Il pittore Beppe Bongi, fiorentino, e io elbano penetrammo insieme questa patria; lui era il mio Virgilio e io non avevo nulla di Dante, ma Beppe diceva che un cuneo fiorentino ed elbano, più d'ogni altro, incideva la terra. Potei sentirmi fiorentino d'elezione. Quando morì Rosai, ricordo, scrissi senza mentire affatto: "Firenze, mia amara città". So, nondimeno, che questa affermazione sincera non è sostenibile. Molto tempo è passato. Io vivo a Roma, in esilio, e posso considerare me stesso, le mie radici con malinconia e disincanto. L'Elba, certo, è un'isola tutta toscana e io credo di avere assorbito dalla Toscana tutti i succhi che sono stato capace di assimilare; ma ora so, sempre meglio, che questa mia capacità di assimilazione è relativa. Se mi è lecito affermare il mio patriottismo toscano (fiero come, ad esempio, il patriottismo britannico degli abitanti non cattolici di Belfast), non mi è consentito sottrarmi alla mia condizione di insulare, insopprimibile, la natura essendo più forte della storia. Ci si collega a quanto notavo in principio: un insulare non è mai del tutto "concreto". Potrei aggiungere che non sono tornato all'Elba: ho chiuso la mia isola nell'isola di me stesso, e questo, credo, è vera insularità.


Carlo Laurenzi

1 commento:

  1. Molto bello questo pezzo, che esporto direttamente sulla mia pagina. Grazie, Sandra:-)
    Gisella

    RispondiElimina