Elba isola di poeti e narratori

Elba isola di poeti e narratori è un'antologia, ma non un' antologia critica perché non sono una critica, né desidero esserlo. E' il percorso di una lettrice che ha con la parola scritta un rapporto emotivo, empatico, emozionale e non intellettuale, che tenterà di dare uno sguardo sugli scrittori elbani e sull’Elba nella letteratura.

venerdì 24 maggio 2013

Il verbo rimediare di Ivo Bandi

La Calata
anni 60-70

IL VERBO RIMEDIARE
di Ivo Bandi

"Andare al rimedio" nel gergo dei giovani elbani di sesso maschile indicava una vera e propria arte, che è poi quella indicata dal Casanova: andare alla ricerca di avventure galanti. Rimediare era pertanto trovare o conquistare la 'preda ", la ragazza, ma, attenzione, non tanto la compaesana né quella di “fòri" , italiana del continente, quanto la straniera. Il mito della straniera nasce sul finire degli anni '50, per raggiungere  l'apice nei '60, a seguito del boom turistico. La vera straniera doveva essere bionda, alta, di lingua ostica, odorosa di creme solari, ma soprattutto molto, ma molto disinibita. Con l'arrivo dell'estate si interrompevano i "fidanzamenti" con le locali ragazze ed iniziava la grande caccia.
Innanzitutto serviva organizzazione: sempre in coppia, scelta dei luoghi più idonei, tempo a volontà, 'Fiat 500”  o ‘Vespone’ a disposizione . Abbigliamento  ovviamente da "topaio" cioè da bellimbusto alla moda (un po’ cafoncella) di allora: jeans strettissimi e scoloriti sul davanti, a zampa di elefante, camicia a fiori ampiamente sbottonata per mettere in evidenza il medaglione con collana, scarpe a punta con tacco alto, occhiali da sole a specchio. Capelli lunghi fino al collo accuratamente stirati al phon.

I luoghi di appostamento erano soprattutto in spiag-gia, ma i professionisti arrivavano ad attendere i tra-ghetti per anticipare la concorrenza, scegliere il meglio e sapere dove le prede sarebbero andate a risiedere. Altri udite, udite pur avendo casa e letto, andavano in tenda nei campeggi per avere più opportunità di incontri. Arrivare per primi era difatti quanto mai importante: evidentemente queste straniere erano di bocca buona con una straordinaria predisposizione ad abboccare agli ami più banali. L'approccio era lasciato a quello fra i due "più sveglio": qualche frase ritenuta spiritosa in inglese o tedesco maccheronico, una battuta collaudata, l'offerta di un gelato, le solite domandine (da dove vieni, come ti chiami, quanti anni hai, quando sei arrivata, quanto stai). Era evidente, vista la buona accoglienza che ricevevano soprattutto i primi, come queste bionde donzelle non attendessero altro: il mito del "latin lover" lanciato da alcuni film e dai racconti di alcune amiche aveva fatto ampiamente breccia.... Il secondo passo era l'appuntamento per la sera, per andare a ballare, non certo a cena vista l'età dei protagonisti. Era il tempo delle discoteche storiche: il "Normans" , il “64” , il Bahia”, senza disdegnare quelle più caserecce come il "Rodèo" e il "Mandelbar".
 Portare la straniera a ballare valeva già come un rimedio acquisito. Entrare nella sala con la bionda al fianco equivaleva ad un importante riconoscimento sociale da parte del resto della tribù ed ovviamente suscitava l'invidia più esplicita ("dove l'hai rimediata?" e "te la sei già fatta?" etc.). Poi, per fortuna di quei tempi, iniziavano i balli lenti che più lenti (e stretti) non si poteva. Dopo il primo ballo (chiamiamolo così)il feeling era stabilito, tutto quello che seguiva era un piacevole sviluppo che, nelle occasioni più romantiche, finiva sulla spiaggia e non certo a guardar le stelle.... Infine il giorno dopo, ad ufficializzare il "rimedio" la bionda veniva esibita a più non posso sullo "struscio" del paese ( per i portoferraiesi  la “ Calata”)  schiaffo ulteriore per gli amici rimasti all'asciutto e per le compaesane che magari in inverno si erano rifiutate.
Aggiunta così la preda al medagliere, l'amichetta di facili costumi diventava già un peso al collo. Il cacciatore aveva bisogno di nuove sfide e così il "latin lover" che il giorno prima aveva giurato eterno amore, il giorno dopo spariva dalla circolazione. In tal modo a fine stagione (estate) i topai del paese potevano raccontarsi al bar il numero di conquiste effettuate. Questo, abbiamo detto, avveniva d'estate ma talvolta c'erano delle anteprime primaverili che, come le primizie della frutta, erano quanto mai appetibili e preziose. Ciò avveniva in occasione delle famose gite.
Per "gite" si intendevano le gite scolastiche che, in primavera, portavano sulla nostra isola torpedoni di giovani nord-europei ad assaggiare il primo tepore mediterraneo. Ovviamente ciò dava la stura ad un anticipo di caccia dopo le astinenze invernali.
Mi ricordo di un caso memorabile. Eravamo di "struscio" per la Calata quando uno di quelli che passavano il tempo di sentinella ai traghetti (oppure più probabilmente che aveva avuto la soffiata da un amico portiere d'albergo) ci viene incontro annunciando a gran voce: "Ragazzi! C'è la gargia!!.. .  Il che, tradotto dal volgare, intendeva dire che c'erano ragazze (e le ragazze per antonomasia erano le straniere).
 In breve tempo la notizia divenne di dominio pubblico, o meglio di tutti i portoferraiesi dai 15 ai 29 anni. Telegraficamente: "Gita scolastica, numerosa, segnalata “Hotel Massimo” , tutte ragazze,  dicasi, tutte ragazze salvo accompagnatori, nazionalità austriaca: allarme rosso... !"
Son passati tanti anni (ahimé) eppure mi ricordo ancora la sensazione vissuta in quel frangente dalla giovane popolazione maschile del paese: diffusasi con la velocità della luce, la buona novella stava pro-gressivamente concentrando torme di vocianti topai (veri ma soprattutto, come me, solo aspiranti) sotto le finestre del "Massimo". Gli anelli di fidanzamento erano già stati rimpiattati in qualche cassetto, il profumo "bono" spruzzato con dovizia, il capello riordinato. In prima linea, ovviamente, stavano i più spavaldi e i pochi fortunati che masticavano quattro parole di germanico. Le sciagurate (sulla falsariga collaudatissima della monaca di Monza) rispondevano, ai nostri richiami, affacciandosi ai balconi dell'albergo. Ve lo immaginate? Ragazzine che fino a ieri nessun loro compaesano crucco avrebbe degnato di un'occhiata (ma vuoi mettere una pinta di birra?) che si trovavano al centro dell'attenzione, quasi fossero stars dello spetta-colo.
Era ormai sera: bisognava quagliare....Alcuni nostri "delegati" andarono a parlamentare con gli insegnanti proponendo di portare le ragazze in discoteca. Ora, temporibus illis, di discoteche in paese (essendo chiuse quelle prestigiose dell'estate) ce n'era una sola, antro tetro e umidiccio ricavato da antiche sale sotto il piazzale dei Vigilanti. Si chiamava "Saionai" (dal nome del proprietario Cioni, pronunciato all'inglese... sic!). Comunque andava più che bene nel caso specifico.... I bravi insegnanti, sotto la spinta delle discepole, acconsentirono e, così, in fila indiana le ragazze incominciarono ad uscire dall'albergo per incamminarsi verso il centro storico di Portoferraio. Saranno state due o tre classi (una sessantina?) ma noi eravamo ovviamente molti di più e le affiancavamo da due lati. Che incredibile processione...! Durante il tragitto furono sparate le prime cartucce : "Uoziorneeim" (come ti chiami?), "auoldariu" (quanti anni hai?) e banalità simili. Le prime occhiate assassine, i primi sorrisi. Nel procedere la processione si ingrossava e - . debbo dirlo? si aggiungevano nuovi pretendenti ben al di sopra dei vent'anni.
Comunque, di rampa in rampa, si arriva al "Saionai" e il proprietario, avvezzo in bassa stagione a due clienti in quattro giorni, si ritrova tutto quel ben di Dio... Se non ricordo male i prezzi furono per l'occasione maggiorati. Dopodiché iniziò la caccia.... Non tutti, a bocce ferme, poterono vantarsi di aver incignato il medagliere stagionale. La lotta attorno a quelle più carine fu serratissima e, per fortuna, dalle parti nostre non sono mai stati di moda i duelli. Ci furono colpi bassi, anzi bassissimi. Ragazzi còlti, in prima fase di rimedio, dalla necessità di visitare il Wiston Churchill (per i non addetti il W.C.), si assentano due minuti e ritrovano la mancata preda a pomiciare con un altro.... I maggiorenni infiltrati che facevano concorrenza sleale... etc. etc.
Così fu, in quei lontani anni sessanta, che il paese nei suoi giovani rappresentanti visse il suo piccolo momento di gloria.. e di rimedio.... Collettivo, in attesa di riprendere, passato ancora qualche mese, quello individuale.


Ivo Bandi

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