In un affresco della prima metà dell’800 fanno
capolino un Ugo Foscolo ormai espatriato e un Vincenzo Monti alla Scala di
Milano. In una cornice minuziosa degli
eventi storici dell’epoca l’autrice racconta l’adolescente Cristina Trivulzio e
la sua formazione in una famiglia dove aleggiavano idee patriottiche.
Pennellate chiare che descrivono Cristina intenta ad apprendere l’amore per
l’arte e per la vita, a coltivare il rapporto particolarmente fertile con la
sua insegnante Ernesta e la comune amica Bianca Milesi e l’incontro con Emilio,
principe di Belgioioso.
Amore e patriottismo si mescolano nella giovane che
a poche settimane del matrimonio si trova a convivere con i tradimenti di
Belgioioso, marito libertino e noto seduttore. Cristina cerca d’imporsi una
nuova vita per riuscire a salvare il rapporto coniugale, ricomincia a
frequentare le amiche d’un tempo, la madre e a riprendere a studiare, ”ma all’alba
dei suoi sofferti vent’anni capì che il tempo delle decisioni forti era maturo”.
All’indecente proposta di Emilio di far vivere con
loro la sua amante, Cristina chiude il portone della sua casa e della sua
giovinezza e sceglie la libertà. Accolta dalla fidata amica Ernesta, rimane con
lei fino a quando si sente pronta per lasciare Milano. A Genova, accolta nella
casa della Marchesa Pallavicino, conosce Giuseppe Mazzini e altri aderenti alla
Carboneria. Viaggia e… si avvicina sempre più alle idee rivoluzionarie alle
quali voterà la sua vita e che la vedrà nel 1848 sulle barricate delle Cinque Giornate di Milano.
E’ una storia nella storia che avvince il lettore. I riferimenti storici pur sempre presenti e
necessari non appesantiscono il romanzo nel quale Cristina è protagonista di
una vita movimentata e piena di relazioni umane e intellettuali. Il suo
carattere, la sua passionalità e la sua intelligenza emergono negli anni del
Risorgimento attraverso la felice scrittura dell’autrice.
Una lettura piacevole che oltre a portare il
lettore a conoscere meglio Cristina Trivulzio offre spunti di riflessione sul
ruolo che la Trivulzio ebbe nella storia dell’epoca, sul ruolo stesso della
donna nell’800 e, perché no?, su quello della donna nei nostri giorni.
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