Gabriella Campini, Provvista d'Azzurro, Firenze, Fratini, 2013
Sensazioni
Il moto delle canne
è il suono dolce del liuto,
un lampo rosso di sole
è il fischio del treno.
Io scrivo parole sulla sabbia
che il mare accarezza, cancella,
porta via.
Partendo da questa poesia iniziale Gabriella Campini ci porta nel suo
mondo poetico nel quale è possibile
seguire il dialogo con se stessa dove esprime sentimenti, pensieri, riflessioni,
emozioni, momenti della sua vita come in Esami
di riparazione o piccoli gioielli poetici come De Senectute dove riesce a fotografare la vecchiaia con solo
sei versi:
Le vecchie sono bambine.
Nei loro occhi trascorrono
impulsi di giovinezza,
vivide luci riflesse,
brevi, caldissime
estati di S. Martino.
Non c’è amarezza in Provvista d’azzurro, titolo che già
indica una filosofia di vita che Campini
traduce anche in un manifesto poetico in
Programma minimo
Le mie parole non saranno
disperate,
altri cantino il male di vivere.
Desidero raccontare il sole
dei pomeriggi di settembre,
le illuminazioni quotidiane,
la fierezza dell’ironia.
Il dolore detto non è più lo
stesso
solo uno scherzo lieve tra le
righe
può lasciarlo intatto,
non un canto.
Con parole usuali vorrei
testimoniare
una nuova razionalità,
con motivi da altri solo sfiorati
saprò ricomporre un sentiero
per l’allegria di tutti i giorni.
Gli anni e la fortuna
mi faranno saggia senza
indispettire
dei intolleranti che presiedano
all’accidia e all’ignoranza.
C’è invece tanta e tanta ironia ed anche la malinconia è sempre smussata
da un guizzo che scaccia quel
piccolo tormento dell’animo quando si affaccia.
Ecco allora Profezia
Stanca di parlare
consegnata mani e piedi
a questa inutile poesia,
credo che mi deciderò
a quel concorso di bidella.
Soluzione
n.1
Se un’inquietudine
sottile corrode
i tuoi ricordi,
se una possibilità
appena intuita
intriga
la tua ricerca di quiete,
se il bilancio della vita
rivela
troppi ritardi,
fa un bel giro
in bicicletta.
Tutto il resto è paura.
A
cena con gli amici
Procede irresponsabile
la conversazione.
Si commemora il mito
della giovinezza.
Che risata scomposta
è la nostra.
L’autore non cade mai nella struggente nostalgia, volutamente il suo
evocare sentimenti è un cavalcare la cresta dell’onda emotiva come in
Ritrovarsi
Perdersi a quarant’anni
in una tempesta di sabbia.
Ogni granello
un’idea,
un suggerimento pressante,
un invito.
Mi accorgo
di non aver abbandonato
il mio sogno.
Solo
in un testo l’autrice lascia scorrere
senza trattenerlo il sentimento ed è quello intitolato Novembre dove la
nostalgia per i suoi morti le crea grumi di inquietudine, anche se la chiusa
apre sul futuro. Nostalgia struggente di un’epoca a venire.
E
proprio il giusto equilibrio nell’esprimere emozioni, che pur prova, assieme
all’ironia, sono a mio parere le caratteristiche di questo viaggio
introspettivo di Gabriella che naviga con il pensiero nei luoghi più
diversi dalla vita matrimoniale, alla raccolta di lumache nell’erba umida, al
’68, all’amore, all’amica guarita, al suo lavoro e alla riflessione sull’
attività poetica , tre poesie che
brillano di luce propria, nel senso che c’è tutto l’autore in questi .
Etica – estetica
Tre pezzi facili
n.
3
Perde profondità
e chi se ne frega,
la poesia è un piacere che si
nega.
È un sottile godere,
fine aristocrazia.
Non voglio che,
per questa mia,
l’andar per funghi
risulti posposto
insieme al viver bene
in ogni posto.
Cantare ha senso
quando si è felici,
altrimenti
è meglio lavorare
lasciando ad altri
il gusto e la fatica
del
poetare.
E
infine il mare e l’isola che fanno da sfondo a molti testi , così come elementi
marini, dalla sabbia, ai delfini come scrive Federica Di Nardo in una delle
note finali, tingono del colore del mare le poesie.
Poesie
da leggere,dunque, poesie che ci fanno guardare la realtà con occhi diversi,
poesie che ci fanno nascere un sorriso, ma anche riflettere, come in Desiderio, uno tre scherzi dell’Autrice, Prima del tramonto/vorrei fare
un giro completo/ sulla giostra. dove dietro l’apparente lettura, si svela,
forse, la voglia di un giro di giostra nella vita vera.
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