La Calata
anni 60-70
IL VERBO RIMEDIARE
di Ivo Bandi
"Andare
al rimedio" nel gergo dei giovani elbani di sesso maschile indicava
una vera e propria arte, che è poi quella indicata dal Casanova: andare alla
ricerca di avventure galanti. Rimediare era pertanto trovare o conquistare la 'preda ", la ragazza, ma,
attenzione, non tanto la compaesana né quella di “fòri" , italiana del continente, quanto la straniera. Il mito
della straniera nasce sul finire degli anni '50, per raggiungere l'apice nei '60, a seguito del boom
turistico. La vera straniera doveva essere bionda, alta, di lingua ostica,
odorosa di creme solari, ma soprattutto molto, ma molto disinibita. Con
l'arrivo dell'estate si interrompevano i "fidanzamenti" con le locali ragazze ed iniziava la grande
caccia.
Innanzitutto serviva organizzazione: sempre in
coppia, scelta dei luoghi più idonei, tempo a volontà, 'Fiat 500” o ‘Vespone’ a disposizione .
Abbigliamento ovviamente da "topaio" cioè da bellimbusto alla
moda (un po’ cafoncella) di allora: jeans strettissimi e scoloriti sul davanti,
a zampa di elefante, camicia a fiori ampiamente sbottonata per mettere in evidenza
il medaglione con collana, scarpe a punta con tacco alto, occhiali da sole a
specchio. Capelli lunghi fino al collo accuratamente stirati al phon.
I luoghi di appostamento erano soprattutto in
spiag-gia, ma i professionisti arrivavano ad attendere i tra-ghetti per
anticipare la concorrenza, scegliere il meglio e sapere dove le prede sarebbero
andate a risiedere. Altri udite, udite pur avendo casa e letto, andavano in
tenda nei campeggi per avere più opportunità di incontri. Arrivare per primi
era difatti quanto mai importante: evidentemente queste straniere erano di
bocca buona con una straordinaria predisposizione ad abboccare agli ami più
banali. L'approccio era lasciato a quello fra i due "più sveglio": qualche frase ritenuta spiritosa in inglese o
tedesco maccheronico, una battuta collaudata, l'offerta di un gelato, le solite
domandine (da dove vieni, come ti chiami, quanti anni hai, quando sei arrivata,
quanto stai). Era evidente, vista la buona accoglienza che ricevevano
soprattutto i primi, come queste bionde donzelle non attendessero altro: il
mito del "latin lover"
lanciato da alcuni film e dai racconti di alcune amiche aveva fatto ampiamente
breccia.... Il secondo passo era l'appuntamento per la sera, per andare a
ballare, non certo a cena vista l'età dei protagonisti. Era il tempo delle
discoteche storiche: il "Normans" , il “64” , il Bahia”, senza
disdegnare quelle più caserecce come il "Rodèo" e il "Mandelbar".
Portare la
straniera a ballare valeva già come un rimedio acquisito. Entrare nella sala
con la bionda al fianco equivaleva ad un importante riconoscimento sociale da
parte del resto della tribù ed ovviamente suscitava l'invidia più esplicita
("dove l'hai rimediata?" e "te la sei già fatta?" etc.).
Poi, per fortuna di quei tempi, iniziavano i balli lenti che più lenti (e
stretti) non si poteva. Dopo il primo ballo (chiamiamolo così)il feeling era
stabilito, tutto quello che seguiva era un piacevole sviluppo che, nelle
occasioni più romantiche, finiva sulla spiaggia e non certo a guardar le
stelle.... Infine il giorno dopo, ad ufficializzare il "rimedio" la
bionda veniva esibita a più non posso sullo "struscio" del paese (
per i portoferraiesi la “ Calata”) schiaffo ulteriore per gli amici rimasti
all'asciutto e per le compaesane che magari in inverno si erano rifiutate.
Aggiunta così la preda al medagliere, l'amichetta
di facili costumi diventava già un peso al collo. Il cacciatore aveva bisogno di
nuove sfide e così il "latin lover"
che il giorno prima aveva giurato eterno amore, il giorno dopo spariva dalla
circolazione. In tal modo a fine stagione (estate) i topai del paese potevano
raccontarsi al bar il numero di conquiste effettuate. Questo, abbiamo detto,
avveniva d'estate ma talvolta c'erano delle anteprime primaverili che, come le
primizie della frutta, erano quanto mai appetibili e preziose. Ciò avveniva in
occasione delle famose gite.
Per "gite" si intendevano le gite
scolastiche che, in primavera, portavano sulla nostra isola torpedoni di
giovani nord-europei ad assaggiare il primo tepore mediterraneo. Ovviamente ciò
dava la stura ad un anticipo di caccia dopo le astinenze invernali.
Mi ricordo di un caso memorabile. Eravamo di
"struscio" per la Calata quando uno di quelli che passavano il tempo
di sentinella ai traghetti (oppure più probabilmente che aveva avuto la
soffiata da un amico portiere d'albergo) ci viene incontro annunciando a gran
voce: "Ragazzi! C'è la gargia!!.. .
Il che, tradotto dal volgare, intendeva dire che c'erano ragazze (e le
ragazze per antonomasia erano le straniere).
In breve
tempo la notizia divenne di dominio pubblico, o meglio di tutti i portoferraiesi
dai 15 ai 29 anni. Telegraficamente: "Gita scolastica, numerosa, segnalata
“Hotel Massimo” , tutte ragazze, dicasi,
tutte ragazze salvo accompagnatori, nazionalità austriaca: allarme rosso...
!"
Son passati tanti anni (ahimé) eppure mi ricordo
ancora la sensazione vissuta in quel frangente dalla giovane popolazione
maschile del paese: diffusasi con la velocità della luce, la buona novella
stava pro-gressivamente concentrando torme di vocianti topai (veri ma
soprattutto, come me, solo aspiranti) sotto le finestre del
"Massimo". Gli anelli di fidanzamento erano già stati rimpiattati in
qualche cassetto, il profumo "bono" spruzzato con dovizia, il capello
riordinato. In prima linea, ovviamente, stavano i più spavaldi e i pochi
fortunati che masticavano quattro parole di germanico. Le sciagurate (sulla
falsariga collaudatissima della monaca di Monza) rispondevano, ai nostri
richiami, affacciandosi ai balconi dell'albergo. Ve lo immaginate? Ragazzine
che fino a ieri nessun loro compaesano crucco avrebbe degnato di un'occhiata
(ma vuoi mettere una pinta di birra?) che si trovavano al centro
dell'attenzione, quasi fossero stars dello spetta-colo.
Era ormai sera: bisognava quagliare....Alcuni
nostri "delegati" andarono a parlamentare con gli insegnanti
proponendo di portare le ragazze in discoteca. Ora, temporibus illis, di
discoteche in paese (essendo chiuse quelle prestigiose dell'estate) ce n'era
una sola, antro tetro e umidiccio ricavato da antiche sale sotto il piazzale
dei Vigilanti. Si chiamava "Saionai" (dal nome del proprietario
Cioni, pronunciato all'inglese... sic!). Comunque andava più che bene nel caso
specifico.... I bravi insegnanti, sotto la spinta delle discepole,
acconsentirono e, così, in fila indiana le ragazze incominciarono ad uscire
dall'albergo per incamminarsi verso il centro storico di Portoferraio. Saranno
state due o tre classi (una sessantina?) ma noi eravamo ovviamente molti di più
e le affiancavamo da due lati. Che incredibile processione...! Durante il
tragitto furono sparate le prime cartucce : "Uoziorneeim" (come ti
chiami?), "auoldariu" (quanti anni hai?) e banalità simili. Le prime
occhiate assassine, i primi sorrisi. Nel procedere la processione si ingrossava
e - . debbo dirlo? si aggiungevano nuovi pretendenti ben al di sopra dei
vent'anni.
Comunque, di rampa in rampa, si arriva al
"Saionai" e il proprietario, avvezzo in bassa stagione a due clienti
in quattro giorni, si ritrova tutto quel ben di Dio... Se non ricordo male i
prezzi furono per l'occasione maggiorati. Dopodiché iniziò la caccia.... Non
tutti, a bocce ferme, poterono vantarsi di aver incignato il medagliere
stagionale. La lotta attorno a quelle più carine fu serratissima e, per fortuna,
dalle parti nostre non sono mai stati di moda i duelli. Ci furono colpi bassi,
anzi bassissimi. Ragazzi còlti, in prima fase di rimedio, dalla necessità di
visitare il Wiston Churchill (per i non addetti il W.C.), si assentano due
minuti e ritrovano la mancata preda a pomiciare con un altro.... I maggiorenni
infiltrati che facevano concorrenza sleale... etc. etc.
Così fu, in quei lontani anni sessanta, che il
paese nei suoi giovani rappresentanti visse il suo piccolo momento di gloria..
e di rimedio.... Collettivo, in attesa di riprendere, passato ancora qualche
mese, quello individuale.
Ivo Bandi
Delizioso :-)
RispondiEliminaPenna molto gradevole ammiraglio! Torni mai in piazzetta Duchoquè?
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