Elba isola di poeti e narratori

Elba isola di poeti e narratori è un'antologia, ma non un' antologia critica perché non sono una critica, né desidero esserlo. E' il percorso di una lettrice che ha con la parola scritta un rapporto emotivo, empatico, emozionale e non intellettuale, che tenterà di dare uno sguardo sugli scrittori elbani e sull’Elba nella letteratura.

domenica 29 settembre 2013

Provvista d'azzurro di Gabriella Campini

Gabriella Campini, Provvista d'Azzurro, Firenze, Fratini, 2013


Sensazioni

Il moto delle canne
è il suono dolce del liuto,
un lampo rosso di sole
è il fischio del treno.
Io scrivo parole sulla sabbia
che il mare accarezza, cancella,
porta via.

domenica 22 settembre 2013

La “La riva di Charleston” di R.Brignetti. Recensione di Bartolomeo Di Monaco


“La riva di Charleston” (1960) di R. Brignetti
Recensione di Bartolomeo Di Monaco 



Vincitore nel 1967 del premio Viareggio con la raccolta di racconti “Il gabbiano azzurro” e, nel 1971, del premio Strega con “La spiaggia d’oro”, lo scrittore toscano, nato nell’Isola del Giglio nel 1921 e morto a Milano nel 1978, rappresenta un’altra meteora nella memoria degli italiani. In precedenza aveva scritto, nel 1952, “Morte per acqua”, che segna l’avvio di un percorso di qualità intriso del suo grande amore per il mare, in ciò affiancandosi ad altri narratori, come, per stare nei confini della mia terra di Lucchesia, Lorenzo Viani e Mario Tobino.

Il romanzo che qui si prende in considerazione non è molto conosciuto, e fu scritto nel 1960, alcuni anni prima, cioè, di quelli che gli dettero e confermarono la sua popolarità. È stato ispirato da un fatto realmente accaduto.

domenica 15 settembre 2013

La rosa dei Venti di Cesare Giacomo Toso



Copertina di Sergio Marianelli



La rosa dei Venti di Cesare Giacomo Toso, Firenze,  Florent Art Edizioni, 2012

La rosa dei Venti è l’ultima raccolta  di poesia di Cesare Giacomo Toso  che ha già pubblicato con la stessa casa editrice Florent Art Edizioni,  Alter Ego. Versi liberi o neoromantici nel 1998 e  Giorno dopo giorno nel 2001. Toso ha ottenuto numerosi riconoscimenti,  tra i quali ci limitiamo a ricordare il primo premio al Città d’Este nel 2005 ,il primo premio al Bartolomeo Sestini di Capoliveri nel 2005 e nel 2006, Il fiorino d’oro per la poesia inedita al Premio Firenze nel 2006, la selezione d’onore al Premio Firenze per la poesia inedita nel 2007,  la selezione al Premio Internazionale Mario Luzi nel 2012.
La  sua terza raccolta La rosa dei venti  si apre con la poesia Se mai tornassi  dove con tono quasi sussurrato e pochi versi delicati il Poeta dipinge il suo sogno:

domenica 8 settembre 2013

Il mio primo incarico nella scuola di Luigi Cignoni (da" L'isola del Diavolo", Livorno, Nuova Fortezza, 1985)



Luigi Cignoni scrisse L’isola del diavolo ( Livorno, Editrice La Nuova Fortezza, 1989) dopo aver  insegnato dal 1979 al 1981 nella scuola media di Pianosa ai figli degli agenti di custodia e degli abitanti dell’isola. Quanto ci sia di autobiografico e quanto di fantasia in  un romanzo lo sa solo l’autore, tuttavia in questo brano nel prof. Retio Guelfi, preside della scuola media di Marina di Campo da cui dipendeva la sezione di Pianosa, è ben riconoscibile il compianto  Prof. Aulo Gasparri che a quanto pare apprezzò la descrizione dato che pubblicò il pezzo che lo riguardava nella rivista  Lo scoglio dell’estate del 1991  assieme a sua fotografia:






Di buon'ora ero a Marina di Campo davanti  al Preside della scuola media, dal quale dipendeva anche la sezione staccata di Pianosa.
Cinquant'anni, capelli bianchissimi pettinati all'indietro, magro, mi si fece incontro porgendomi la mano e mi invitò a accomodarmi in ufficio. Era una piccola stanza con un grande finestrone che dava nel cortile interno del palazzo. La stanza era ingombra di cartelle, filze, fascicoli, vocabolari, libri, oggetti di laboratorio di scienze, fogli protocollo chiusi da fascette abbandonati sulla poltrona, armadi a vetri aperti. «Non faccia caso al disordine» mi disse il prof. Retio Guelfi, «ma stiamo facendo l'inventario. Liberi una sedia e si accomodi qui vicino alla scrivania». Si sedette. Assunse l'aria che gli competeva. Volle sapere dove mi ero laureato, in cosa, i miei studi, il mio curricolo, perché mi ero presentato così in ritardo. A ogni risposta muoveva in modo assertivo la testa che stava leggermente inclinata. Quando parlava, non poteva fare a meno di atteggiare le labbra piccole e sottili a una smorfia che poteva apparire un sorriso rimasto a metà. Due occhietti vispi si posavano a intermittenza su di me e mi sentivo soppesato, valutato. Mi accorgevo che voleva sapere qualcosa di più, sempre di più e che io non avevo ancora detto, ma allo stesso tempo la risposta doveva uscire spontaneamente, per via indiretta.

domenica 1 settembre 2013

Dylan Thomas a Rio Marina di Massimo Trombi



Dylan Thomas  a Rio Marina di Massimo Trombi
in La Piaggia, Inverno '99, pp 30-31


Quando Dylan Thomas sbarca a Rio Marina, il 20 luglio 1947, con la famiglia, nipote e cognata, è già un poeta molto apprezzato, l'incarnazione vivente di un mito per i giovani di una generazione.
Anticonformista, perennemente senza un penny, è dotato di una straordinaria e impetuosa vitalità espressiva le cui radici affondano nella tradizione celtica del Galles, e di Swansea, sua città natale.
Una città di mare, quindi, che "striscia e si stende lungo l'arco di una grande e splendida spiaggia, dove i ragazzi perdigiorno e ragazzi di Sandfield e vecchi di chissà dove cercavano fra la sabbia, bighellonavano, sguazzavano, guardavano le navi che rientravano o le navi che se ne andavano verso il mistero e l'India, la magia e la Cina". Una città di provincia con le sue miniere di carbone, col porto e le attività ad esso connesse, teatro di un'infanzia intrisa di giochi calati nello scenario naturale, or costruendo piste sulla sabbia, castelli e fortini, or vagheggiando imprese su cui egli fantasticava insieme ai suoi coetanei nel rifugio segreto immerso nel sottobosco. Rio Marina rappresenta la tappa conclusiva del suo soggiorno italiano.