Elba isola di poeti e narratori

Elba isola di poeti e narratori è un'antologia, ma non un' antologia critica perché non sono una critica, né desidero esserlo. E' il percorso di una lettrice che ha con la parola scritta un rapporto emotivo, empatico, emozionale e non intellettuale, che tenterà di dare uno sguardo sugli scrittori elbani e sull’Elba nella letteratura.

domenica 27 ottobre 2013

RIO MARINA : il mio borgo di Luigi Berti

foto di Dante Leonardi


RIO MARINA : il mio borgo di Luigi Berti

Io amo i monti ferrigni della mia terra. È una cattiva abitudine di quando fanciullo vi andavo a far le sassate e, per mulattiere e sentieri, in cerca di nidi e lucertole.
È una debolezza ch'è rimasta nella mia giovinezza adusta come un'acqua liscia che fa pensare alla dolcezza di un bagno.
È una leggerezza che mi vi spinge talvolta ad ascoltare il silenzio e la quiete larga delle cose e dell'ora.
 Ma, caro signore, nulla è più dolce di quei miei ritorni. Di là passano incessanti i ricordi di tempi lontani nell'immaginazione e nell'ansia. Ivi le cose esalano adagio la loro anima antica con la taciturna tristizia dei morenti. Hanno le mani stellate di piccole ferite, le cose, ma in quell'aria quasi spirituale, tra quelle rocce iridanti gocce d'umori nascoste a piante disseminate per muriccioli rupestri, ritrovo la mia adolescenza perduta e mi metto a germinar fragranze in quella luce purificata e distillata dai successivi trapassi.
 L'anima è il corpo ne godono, Signore.
Parto di buon mattino, salgo alle cime col respiro saltante, venero le scaturigini montanine, le acque fresche di polla, mi smarrisco per i campi di felci verso il pennacchio di fumo che una carbonaia eleva nella macchia e salgo e salgo all'ignoto godendo con orgoglio della stanchezza del corpo, col presentimento di un praterello verde succhiante la rugiada come una pappa mattutina, così ben curato che fa pena a guastarlo o qualche gruppo folto di lecci che fanno come un tempio di freschezza odorata di fogliame e di terra uliginosa e che compaiono in cima ad un colle, divinamente.

domenica 20 ottobre 2013

Dieci anni fa moriva Oreste Del Buono. Il ricordo di Gianfranco Vanagolli




Erano gli anni Settanta. Studente a Pisa, cercavo dei buoni maestri, perché i cattivi sembravano dominare l’università, i media, le istituzioni, la politica. Era già finita la stagione del Sessantotto liberatorio e creativo, soffocato da un mix velenoso di demagogia e d’intolleranza, che lievitata prepotentemente a fronte di una rotta, più che di una ritirata, della ragionevolezza.
Cercavo e non trovavo. Poi, un giorno, mi capitò tra le mani un numero di “Linus”. Ne era già direttore Oreste Del Buono. Di questo nostro conterraneo sapevo poco. Lo leggevo, di tanto in tanto, ora su un giornale ora su un altro. Dei suoi romanzi, conoscevo, superficialmente, solo La parte difficile. Del resto, l’Elba spingeva soprattutto verso Raffaello Brignetti che, non a caso, scelsi come  primo autore su cui riferire  ai miei esami di Letteratura italiana moderna e contemporanea. Posso dire che Brignetti mi affascinava e quasi  non c’era posto che per lui, magicamente “apocalittico sereno”, nella mia biblioteca elbana di narrativa.

domenica 6 ottobre 2013

Son dell'Elba! di Ivo Bandi

Foto tratta dal sito Mucchio Selvaggio

SON DELL' ELBA! 

Sono passati più di trent'anni da quando ho fatto valigie di sola andata con la motonave "Aethalia". Diciamo che in questo non breve lasso di tempo ho girato abbastanza in Italia e altrove così come è destino di molti abitanti delle isole. Girando e rigirando si conosce , volenti o meno, un sacco di gente e, come sapete, è abbastanza di prammatica, dopo poche frasi sulla salute e il tempo, rispondere alla classica domanda sulle origini: "Lei di dov'è?".