Elba isola di poeti e narratori

Elba isola di poeti e narratori è un'antologia, ma non un' antologia critica perché non sono una critica, né desidero esserlo. E' il percorso di una lettrice che ha con la parola scritta un rapporto emotivo, empatico, emozionale e non intellettuale, che tenterà di dare uno sguardo sugli scrittori elbani e sull’Elba nella letteratura.

domenica 18 agosto 2013

L'isola di Federico Regini



Federico Regini, L'isola ,Edizioni Il Foglio, 2006


E’inutile prendersi in giro, ogni sera è fotocopia delle altre, specialmente in inverno e durante la settimana; sabato invece è ancora peggio.
Che tristezza? Non ne sono tanto sicuro, non credo sia triste, ognuno ha la realtà in cui vive con i pregi e difetti, ma se lo è, allora lo  è per tanti.
E’, cosi, durante l'inverno all'isola tutto si spenge, la maggior  parte dei locali chiude, ne rimangono generalmente aperti due: in uno, quello scelto dalla massa ci vanno tutti, l'altro resta vuoto. Non c’è una scelta di gusto o di merito per il locale, né dipende  dalla bravura o meno del gestore, è solo una questione di culo  come testa o croce, se la massa dice testa tutta la gioventù  dell’isola si reca da testa e ti ritrovi a vedere come tutti gli anni, da quando esci per locali, le solite facce, le solite fiche, le solite serate.

mercoledì 14 agosto 2013

Il fico sulla fortezza di Claudio Damiani

Il Fico sulla fortezza di Claudio Damiani , Fazi, 2012



L’ultimo libro di Claudio Damiani, Il Fico sulla Fortezza, edito da  Fazi è diviso in otto sezioni , piccoli scrigni   che contengono gioielli di poesie. Ogni parte inizia con un testo che apre ai successivi come un sipario che si alza.  Spesso il là della prima poesia  ha per tema  un paesaggio, una strada , come Così la strada ancora va, o  un elemento della natura, come Il Fico sulla Fortezza , fortezza che è la Rocca dei Savelli a Rignano Flaminio dove vive l’autore. E  partendo dalla natura o dalla storia il pensiero va alla vita di ogni uomo per sottolinearne la fragilità , per denunciarne le  debolezze e spesso la ricerca incessante di ricchezza e di beni che non potrà portarsi dietro oltre la vita.
Sembrerebbe dalla pubblicità / che siamo ricchi, forti / e invece siamo poveri, fragili / come le foglie sugli alberi, / anche i potenti, i più ricchi / con un niente vanno nell’Orco, / da un momento all’altro li afferra la Moira / e li trascina nella polvere, cadono sul terreno con tutta l’armatura / che fragorosamente risuona / e potresti vedere, ben visibili, / le loro vergogne” ( p. 23)