Angelo
Galli di Cavoli ,
classe 1915, che nella vita fu pescatore
e vignaiolo e che aveva frequentato solo le scuole elementari, annotava su un
quaderno i suoi pensieri poetici, quando alcuni amici lo convinsero
con fatica a far uscire le sue
poesie sulla carta stampata. Nacque così nel 1977 il primo libro Poesie
elbane stampato da Albatros di Firenze.
Un’isola è stata la sua seconda raccolta pubblicata sempre
dalla Editrice Albatros nel 1980.
Le sue
poesie sono trasparenti, nitide,cristalline, disegnano pensieri e quadri conosciuti da
tutti gli isolani per questo meritano di
essere lette e divulgate e lui di essere ricordato come poeta.
Isola Mia
Isola
mia,
che
selvaggia nascondi
le
tue bellezze
con
pudore di femmina,
non
fare di me
un
prigioniero!
Allarga
le tue sbarre
fa
ch’io possa andare
nel
mondo a raccontare
del
tuo fascino
e del
tuo profumo
di
lentisco e
di
ginestra in fiore!
Sera
Quando
la sera
tutto
intorno oscura,
le
colline
diventano
mute,
hai
l’illusione
di
vedere un lume
che
si è acceso
improvviso
nella
valle,
ma
è un miraggio,
odi
una voce, ma è
quella
del vento.
Il marinaio
Naviga
anche quando
è a
terra e scruta
con
occhio esperto
interrogando
il cielo
nel
soliloquio suo
osserva
come muovono
le
nubi,
se
vanno di scirocco
o
di ponente,
e
più volte nel giorno,
torna
al molo
dove
la barca è ferma
sull’ormeggio.
Sulla scogliera di levante
Poco sopra al granito
freddo , statico e sordo
ad ogni suono,
è un rimasuglio
è un rimasuglio
di terra portato
non si sa da quale vento,
là vi cresce un lentisco
là vi cresce un lentisco
miracolo e mistero
di natura,
gli spruzzi salsi
gli spruzzi salsi
di scirocco
gli hanno bruciato
le foglie
ed anche i rami,
ma aprile, quando
ma aprile, quando
arriva
lo riveste.
Mare stanco
Scirocco sonnecchiante
sembra indugi
sulla superficie
del mare
e l’ombra delle nubi
passa lenta
fra uno spiraglio d’oro.
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