Elba isola di poeti e narratori

Elba isola di poeti e narratori è un'antologia, ma non un' antologia critica perché non sono una critica, né desidero esserlo. E' il percorso di una lettrice che ha con la parola scritta un rapporto emotivo, empatico, emozionale e non intellettuale, che tenterà di dare uno sguardo sugli scrittori elbani e sull’Elba nella letteratura.

sabato 15 giugno 2013

La mia isola di Gaspare Barbiellini Amidei


La mia isola


'Elba è l'Elba. Per capirlo basta salire su un   traghetto a Piombino, poche migliaia di lire, e lasciare la terraferma, possibilmente senza portarsi la macchina. A piedi si cammina bene. Affittare la bicicletta è un'avventura senza fatica. Ci sono corriere. Napoleone non capì che l'Elba è l'Elba e morì a Sant'Elena, che è una spiacevole isola. L'Elba non è esattamente un'isola. E una piccola patria , troppo grande per essere un'isola-isola, fatta di un' isolanità e di mare, di voglia serale di continente e di malinconia notturna per essere separati dagli altri, al di là del canale, troppo stretta per essere un'isola di respiro demografico e geografico, come la Sicilia e la Sardegna. E' la più facile e accessibile fra le esperienze particolari del turismo, milioni di perso ne hanno la possibilità di trovarsi dentro un diverso  pianeta dopo soltanto un'ora di viaggio per mare. Non c'è nulla di esotico né di stravagante, la campagna è toscana, la radice è etrusca, l'architettura è romanica, poi rinascimentale e poi barocca. Portoferraio e Porto Azzurro sono fortezze importanti, urbanisticamente iscritte nella storia dell'arte, Marciana è una minuscola città Stato che batteva moneta. Ma non c'è nulla di eccezionale in questo spazio tipicamente italiano.

 Le coste sono rocciose o sabbiose, la macchia mediterranea ha i colori tipici delle sue essenze, c'è ginestra  e c'è lentisco. L'attrezzatura moderna della sua industria delle vacanze ha lo standard dell'Italia di esportazione. Non c'è nessun motivo di sorpresa.
Eppure arrivi all'Elba, uomo-massa di una estate-massa, e ti trovi in un altro mondo. Questa è un'isola lontana dal mare. Al mare ci vai, al mare chiedi di darti il servizio estivo di ogni mare delle ferie, il paesaggio è bello, i venti sono clementi, non esiste ressa sulla battigia. Ma così è anche altrove nei litorali della Toscana. E che in questa isola il mare  è soltanto un contesto. Lo vedi, lo senti, ne godi. Ma lo straordinario é oltre il salmastro. L’Elba dei suoi sette comuni, delle chiesette, dei santuari, delle vigne, dei sentieri, l'Elba dei castagni, del castello del Volterraio, dei fari,l’EIba delle formiche di scoglio affioranti a pochi metri dalla riva per farle corona, l'Elba del finocchio selvatico e dei funghi di novembre, l'Elba delle rare ma rintracciabili sorgenti, l'Elba delle barche per i pescatori di polpo e di totano, l'Elba dei mercati è un'isola capace di cambiarti vita, carattere e prospettive. Arrivi per due giorni e ti ci insabbi.
Non vuoi andartene. Parti ma vuoi tornare.. Ti lascia una nostalgia insistente, ti offre un segno di appartenenza. Sbarchi turista, ti rimbarchi elbano.Ed elbano non è un modo di divertirsi ma di essere e di pensare, un modo di vivere separato dalla insopportabile terraferma degli affanni.
Il globo divide gli abitanti in tre categorie, una maggioranza che è gente dei continenti, una minoranza che è gente delle isole, e una singolarità che è la gente dell'Elba, lontana così dal mare come dalla terraferma. L'ora che la separa dagli altri i conta un millennio.
Gaspare Barbiellini Amidei

Tratto da “ Lo Scoglio” III quadrimestre 1995 – Anno XIII n. 45 p.5

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